In mostra a Roma ancora per poche settimane, fino al prossimo 15 Febbraio, i lavori dello scultore americano Alexander Calder ( 1898 – 1976 ). Il Palazzo delle Esposizioni , infatti, ospita per la prima volta già dal 23 Ottobre una retrospettiva dedicata all’artista, considerato uno degli innovatori della scultura del ventesimo secolo.  Fra le sue creazioni più note i così detti Mobiles, filiformi strutture metalliche vivacemente colorate, spesso appese al soffitto per mezzo di sottilissimi fili, espediente attraverso il quale Calder introduce nell’opera il tema del movimento e del rapporto con l’ambiente nel quale essa è inserita; un movimento non più soltanto evocato o suggerito, ma reale: l’opera stessa, infatti, per effetto degli spostamenti d’aria, si muove leggera nello spazio, interagendo con esso.                                                                                                                                                                                                  In antitetica corrispondenza ai Mobiles, gli Stables, gigantesche costruzioni impiantate a terra e tenute insieme da bulloni ed elementi di ferro, destinate ad ambienti all’aperto: piazze, giardini pubblici, etc. di cui vengono presentati in mostra i modelli in scala ridotta, nonché riproduzioni fotografiche. Interessanti le rappresentazioni dell’intervento di Calder nella Piazza della Stazione di Spoleto, per la quale ha realizzato il monumentale Teodelapio.   Un percorso affascinante, quello proposto dall’esposizione, che offre un itinerario fra colori e forme fantasiose che rivelano suggestioni surrealiste, e materiali legati alla modernità, quali tondini metallici, placchette e fili di ferro, elementi che rimandano alla prima formazione dell’artista nel campo dell’ingegneria.

 

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