Si sono riunite pochi giorni fa, al Teatro Valle di Roma, personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica, in solidarietà ai lavoratori dell’Ente Teatrale Italiano, unica struttura pubblica nel nostro paese di promozione del teatro e della danza. Non solo un grave problema per quanti erano occupati nella struttura e che difficilmente potranno essere reinseriti in altri settori dell’amministrazione pubblica, ma soprattutto l’ennesimo attacco ala cultura, alla libertà d’espressione e di pensiero; il teatro e la danza non sono unicamente forme artistiche, sono anche veicoli di riflessione alternativi sulla società e sul nostro tempo. La chiusura dell’ETI provocherà non solo ingenti perdite economiche, ma anche un grosso danno d’immagine, ed andrà ad interrompere quelle relazioni e collaborazioni nazionali ed internazionali tutt’ora attive. In più di 6.300 hanno sottoscritto la richiesta di sospensione del procedimento e sono ormai più di 7.300 gli iscritti facebook al gruppo “ Sosteniamo l’Ente teatrale italiano, sosteniamo la cultura”.

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