Intervista ad Alessio D’Amato, Consigliere regionale per il Pd
Presidente della Commissione affari costituzionali e statutali

Prima di entrare nel merito del dibattito sulla campagna elettorale in vista delle prossime regionali, mi piacerebbe parlare del libro da Lei scritto, Lady Asl, nato alla luce delle vicende che hanno coinvolto la sanità della Regione Lazio nel periodo della presidenza di Storace. Ritiene che l’argomento affrontato sia ancora attuale?
Ritengo che il contenuto di quel libro sia ancora di grande attualità, innanzitutto perché alcuni dei processi relativi a quelle vicende sono ancora in svolgimento, così come pure a breve si apriranno altri procedimenti processuali; penso, per esempio, a quello di Marco Verzaschi, peraltro grande sostenitore della campagna elettorale della Polverini, candidata per il Pdl. Poi, ancora, estremamente attuale è la linea di pensiero sottesa al libro, perché il tema di fondo è un’etica della responsabilità, la necessità di promuovere meccanismi di controllo, fattori indispensabili ancora oggi in tutte le regioni.

Crede che l’attuale deficit della sanità regionale sia interamente imputabile alla gestione della giunta di Storace?
Penso che il deficit attuale abbia una genesi di carattere strutturale. Mi riferisco ad una cattiva gestione dei  rapporti tra pubblico e privato, ad un eccesso di domanda cui si assiste nella Regione Lazio, e ad un eccesso di prestazioni sanitarie erogate, per esempio le risonanze magnetiche. Certamente sarebbe ingeneroso attribuire tutte le responsabilità alla giunta di Storace; ritengo, però, che in quel periodo, accanto a problematiche di natura strutturale, ci sia stata una mancanza di controlli che ha permesso ad alcune persone di approfittarsi della situazione a proprio vantaggio, d’altronde sono risultati coinvolti nella vicenda tre ex assessori e  anche direttori generali delle A.S.L. Ripeto, non tutto è ricollegabile al periodo della presidenza di Storace; certamente, però, quello che si è verificato allora è spia di una gestione che io ritengo sia stata inefficace.

Concorderà con me, comunque, che bisogna stare attenti prima di emettere condanne, altrimenti si rischia di incorrere in situazioni simili a quella che si è verificata nel caso di Del Turco, Presidente della Regione Abruzzo, accusato di spostamenti di denaro illeciti, che è stato mandato via e poi è risultato innocente..
Beh, a proposito del caso Del Turco, la sua innocenza sarà verificata a fine processo. Per quello che mi riguarda posso dire che non sono un giustizialista; anzi, spero che le persone coinvolte abbiano modo, in fase processuale, di chiarire la loro posizione; io ho semplicemente preso atto della situazione, ho registrato quello che si è verificato. Ho scritto il libro soltanto perché i cittadini potessero essere informati di quello che è avvenuto; infondo ci sono stati degli addebiti illeciti, è stata stimata una cifra di circa 82 milioni di euro sottratte indebitamente alla Regione, e diversi assessori sono rimasti coinvolti nella vicenda.

Esiste, oggi, un’altra Lady Asl?
Indubbiamente è un fenomeno che potrebbe riproporsi, non credo che oggi il sistema sia immune a problematiche di questo tipo, è proprio per questo che si pone la necessità di intervenire sul piano dei controlli; come ho dichiarato prima, non ritengo che tutte le responsabilità siano da attribuirsi alla gestione della giunta di Storace; tuttavia in quel periodo si è verificata una situazione eclatante, ci sono state Asl che non hanno presentato i bilanci.

Che cosa può dirci in merito alla candidatura di Emma  Bonino?
C’è stata una discussione all’interno del partito, probabilmente a qualcuno sarà anche venuto il mal di pancia, ma nel momento in cui è stata votata a grande maggioranza, con sole quattro astensioni su una platea di duecento dirigernti, è a tutti gli effetti il candidato del Pd e della coalizione.

..Quindi dovreste sostenere con forza la sua candidatura..
Non userei il condizionale. Noi tutti sosteniamo la Bonino con forza e lealtà.

Che cosa è successo con l’Udc?
Questo andrebbe chiesto agli esponenti dell’Udc e aCiocchetti che è consigliere regionale.
Noi abbiamo lavorato per rafforzare la posizione del centro sinistra, in un primo momento sembrava che le cose potessero andare in un verso e, invece, poi, hanno preso un’altra direzione.

Perché?
Non conosco le ragioni per cui le cose sono andate in questo modo.Forse pensavano di vincere, ma in realtà la situazione è complessa. Penso che adesso abbiano delle difficoltà, non mi sembra possano siano apprezzati per quello che sono e che esprimono come sarebbe stato possibile, invece, con la sinistra. Percepisco segni di insofferenza.

Magari un giorno ci scriverà su un Libro?
Mah..non so se varrà la pena di scriverci un libro; per ora, comunque, siamo impegnati a vincere.

Perché dovreste vincere? Quale risposte potrebbe dare il centro sinistra alle problematiche della Regione Lazio? Quale alternativa offre alla Giunta di Marrazzo o a quella eventuale della destra?Anzitutto voglio evidenziare che noi abbiamo già vinto la scorsa volta. Non è una novità che l’Udc si allei con il centro destra, è successo anche allora, eppure noi abbiamo vinto comunque; questo significa che nel Lazio ci sono tutte le premesse per vincere. La novità oggi è rappresentata dalla candidatura della Bonino, la quale ha una grande preparazione in campo europeo, questa è una cosa cui non viene dato grande risalto e che io , invece, voglio mettere in rilievo, perché infondo gran parte del bilancio della Regione Lazio proviene dai rapporti con l’Europa; l’esperienza della Bonino in qualità di parlamentare europeo, ruolo peraltro al tempo fortemente caldeggiato dal centro destra, è, quindi, una cosa che va valorizzata.

Indubbiamente, però non ha risposto alla mia domanda. Che cosa può offrire la sinistra alla Regione? Come affrontereste, per esempio, la questione della disoccupazione oppure le problematiche che coinvolgono la piccola e media impresa, sulle quali la crisi ha avuto evidenti ripercussioni?
La risposta a questi quesiti è inserita nel nostro programma. Noi siamo sensibili alle esigenze dei giovani, al tema del precariato, per esempio abbiamo presentato una proposta per il riassorbimento dei precari nella sanità, ma il governo centrale, attraverso Guzzanti, ha bloccato tutto. Ci siamo battuti per garantire il reddito minimo, per il momento le risorse messe a disposizione hanno coperto le esigenze  soltanto di una piccola parte delle fasce interessate, ma già dal prossimo anno ci saranno degli stanziamenti maggiori. Ancora siamo particolarmente attenti alle infrastrutture; insomma, abbiamo progettato un piano di copertura totale, che guardi non ai bisogni dei grandi potentati, delle grandi corporazioni, come quelle che sono dietro alla Polverini, ma piuttosto che promuova uno sviluppo reale.

..Quindi portate avanti una politica di continuità con il passato?
Continuità, si, ma anche innovazione, quest’ultima garantita da un rapporto più stretto con l’Europa, e da questo punto di vista la Bonino ha sicuramente più possibilità rispetto alla Polverini. Se dovessimo scegliere uno spot per l’attuale campagna elettorale, potremmo dire Lazio Regione d’Europa.

Perché dovrebbero votare proprio Lei?
Per il lavoro da me svolto in Consiglio regionale, quindi per l’esperienza maturata, e perché mi sono sempre esposto in prima persona, agendo con lealtà; peraltro sono stato promotore di iniziative assolutamente inedite, come quella di riservare un assegno ai famigliari delle vittime di incidenti sul lavoro, una proposta di legge molto apprezzata anche dal centro destra e di cui vado particolarmente fiero.

Lei si è battuto anche per la riconversione dei beni confiscati alla mafia?
Si, certamente, in merito a questo c’è stata una grande attività in consiglio; temi come questo sono molto importanti per me.

E’ possibile visionare il video dell’intervista al seguente link: Italialivetube

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