Cominciamo parlando un po’ di Lei.. chi è Alessandro Maurizi?
E’ anzitutto un poliziotto.. e scrittore per caso..

Ci parli del suo libro, “L’ultima indagine”.
E’ un libro che guarda con la lente d’ingrandimento al lavoro del poliziotto rappresentandolo in tutte le sue sfaccettature, con i suoi lati positivi e anche quelli negativi, senza abbellimenti o artifizi. La televisione ci propone continuamente la figura del commissario bravo, intelligente che solo e coraggioso lotta contro tutti, solitamente circondato da colleghi banali, quando non imbarazzanti.
E’ probabilmente più funzionale e accattivante per la costruzione di una sceneggiatura, tuttavia non rispecchia a pieno quella che è la realtà del lavoro in polizia, una realtà incentrata non sul singolo, ma sul gruppo, su dinamiche di cooperazione. Io, pertanto, ho voluto disegnare un’ immagine della polizia diversa da quella che siamo abituati a vedere nei film, sicuramente più vera, perché di fatto quello che fa la polizia è un lavoro di squadra. Il raggiungimento degli obbiettivi è possibile soltanto attraverso la collaborazione.

È un libro che ha già riscosso grande successo, è arrivato primo classificato per la sezione Narrativa al Premio Libro d’Oro a Modica..
Si, ma la soddisfazione più grande è la candidatura al Premio Fedeli, una manifestazione alla quale sono legati nomi del calibro di Camilleri, Lucarelli. Il mio libro si è classificato tra i primi tre. Il 13 Febbraio alle 13.00 ci sarà la proclamazione del vincitore.

Qual è stata la reazione del Ministero degli Interni di fronte alla pubblicazione del libro?
Beh, devo dire che inizialmente temevo quasi potessero esserci delle reticenze, visto che, come dicevo prima, nel tentativo di massima adesione alla realtà, non ho omesso neppure vicende poco edificanti; invece sono stato mandato alla fiera di Torino, c’era un stand della Polizia di Stato e io, insieme ad altri 5 colleghi scrittori, eravamo li in rappresentanza del corpo. Segno di grande  apertura culturale da parte della Polizia.

Quali sono gli autori della sua formazione?
Mi ritengo abbastanza eclettico, mi piace spaziare fra più generi letterari; amo molto Leopardi, punto di riferimento fondamentale per la poesia, e poi penso ai Miserabili di Victor Hugo o  anche autori di fantascienza.. Ma se devo guardare a quello che per me è stato fonte di ispirazione, dico il diario di una prostituta ritrovato durante una perquisizione, e gli anni di intenso lavoro da poliziotto, con tutte le persone incontrate e le situazioni vissute.

C’è qualcuno che vorrebbe ringraziare?
Il pensiero va senz’altro ai miei colleghi, che ringrazio tutti per il sostegno e per l’affetto.

E’ possibile visionare il video dell’intervista al seguente link: Italialivetube

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