Claudio Bucci, IDV

Per il programma La Regione che verrà intervistiamo oggi Claudio Bucci, dell’ IDV.

Cosa ha fatto la Regione attuale?

In questi cinque anni abbiamo lavorato sodo. Magari un lavoro che non è stato pubblicizzato. Con questa legislatura abbiamo fatto progetti importanti: penso al piano dell’acqua. Finalmente la regione Lazio ha un nuovo piano acqua per il quale abbiamo investito 120 milioni, che consentirà di non avere dispersione, attraverso depuratori nuovi ed un utilizzo differente degli impianti di balneazione. Sono investimenti dei quali vedremo gli effetti tra 4-5 anni, ma si parla di politica di programmazione del territorio, penso anche alla difesa del territorio, per quanto riguarda la Commissione ambiente, o  all’inserimento nel mondo del lavoro degli over 40. Tutti obiettivi che sono stati raggiunti.

Questo per quanto riguarda la Regione in scadenza, se così possiamo dire. Parlando di futuro, vediamo però molte incognite e tra queste c’e il Federalismo. Cosa può comportare per il Lazio?

Se applicato nella maniera corretta, fuori dagli slogan, può essere una grande occasione, ma va visto in maniera differente. Di fatto già stiamo andando verso il Federalismo. Per quanto riguarda quello fiscale e sanitario, in una città come Roma, penso che ci si debba ancora adeguare, ma vedo il Federalismo come un momento di rilancio dell’economia nel Lazio.

Parliamo di occupazione. Nel Lazio rispetto ad altre regioni, forse c’è stato un calo dell’occupazione minore. Qual è la ricetta dell’Idv per quanto riguarda il mondo del lavoro?

C’è una fortissima crisi in atto. Noi dell’Idv crediamo che l’economia vada rilanciata soprattutto attraverso tre settori: turismo, ambiente, ed innovazione tecnologica. Per quanto riguarda il turismo, abbiamo creato un testo unico per evitare di risentire della crisi. Riguardo l’ambiente il Lazio può dar tanto. In ambito tecnologico, sono stati stanziati molti fondi  e si è creata  una concreta possibilità di sviluppo; si dovrebbero però abbandonare i vecchi sistemi.

Come dare nuovo slancio alle imprese, evitando la crescente depressione delle persone?

 

La gente è depressa di fronte a difficoltà oggettive. Si dovrebbe avere maggiore attenzione da parte del sistema bancario. Per quanto riguarda il Lazio, abbiamo osservato che attraverso Union Fidi, una società finanziaria che doveva aiutare piccole e medie imprese con una serie di garanzie per chi vuole iniziare nuove attività, si sono create spesso più difficoltà che con le banche stesse. Servirebbe un accesso al credito più facile, con garanzie che devono essere date dalla Regione.

Per quanto riguarda il nucleare?

Noi siamo assolutamente contro, sia al nucleare, sia alla privatizzazione dell’acqua. Sono due dei nostri punti fondamentali.

 

Non è strano però dire no al nucleare, nel Lazio?

Io penso che su questo ci debba essere coerenza. Sono contrario a tutti coloro che in campagna elettorale dicono no al nucleare nel Lazio, per poi farlo in Toscana, ad esempio. Abbiamo possibilità di creare energia in maniera differente.

Si  parla di costruire due centrali nel Lazio. Una a Montalto di Castro con due reattori e una a Borgo Sabatino, con un solo reattore, scaricando le scorie nell’alto Lazio e nella Maremma..

Questo è non avere buon senso. Il nostro bene più importante è l’ambiente e pensare di andare ad inficiare sui nostri cavalli di battaglia quali ambiente e turismo, come è successo a Colleferro, che è stato deturpato. Se noi abbiamo in mente uno sviluppo del territorio dobbiamo decidere se attuarlo in maniera ecosostenibile.

Cosa pensa della Bonino?

 

Il miglior candidato che potessimo schierare.

Però non vi porterà i voti dei cattolici, la Binetti e Rutelli sono andati via.

Io sono convinto che perderemo i voti dei cattolici bigotti. Perché quando si parla di laicità dello stato, i cattolici hanno lo stesso metro di misura.

Lei ha partecipato ad un incontro con Marinelli sulle sette sataniche, perché?

 

Un incontro sulle sette sataniche e contro i “maghi” delle televisioni, sia private che pubbliche, che da lì prendono una credibilità che non hanno, portando anche molte famiglie alla rovina.

Ci sono molte aziende che hanno investito con la Regione e ancora devono ricevere finanziamenti. Perché la Regione non paga? È un problema burocratico?

 

Questo è molto grave. Sono state addotte molteplici scuse. Il problema è burocratico, noi dobbiamo essere attenti alle aziende che impiegano molto tempo a ricevere denaro e spesso si recano in banca per ricevere finanziamenti. Posso immaginare tutte le aziende costrette a chiudere per mancanza di fondi, dobbiamo essere inflessibili. Certo, la Regione potrebbe far di più in questo campo, soprattutto per quanto riguarda il procedimento burocratico.

Perché i cittadini dovrebbero votarla?

 

C’è bisogno di serietà, far conoscere il proprio programma futuro, oltre la propria storia politica. Io penso che il mio operato sia abbastanza chiaro: dal  testo unico per lo sport, a quello per il turismo. Dalla legge in Italia contro il mobbing, agli over 40. sul futuro perchè abbiamo un progetto per la nostra regione che è un progetto sostenibile, che dovrebbe portare nuove possibilità di lavoro, ma soprattutto perché penso che ci sia bisogno di grande serietà, al di là delle promesse.

Quanto costa una campagna elettorale per un politico regionale?

I dati che vediamo sui giornali sono fasulli. Nella maggior parte dei casi i costi non possono essere così alti. Io e il mio staff abbiamo proposto quest’anno una campagna elettorale differente, non prendiamo alcun tipo di finanziamento da aziende, abbiamo girato uno spot attraverso un  cartone animato, pregando le televisioni di passarci. Facciamo il minimo possibile con i manifesti, evitando di inondare Roma. Stiamo cercando fondi con il riciclo-riuso: tutti gli oggetti che i nostri amici non usano più li mettono a disposizione, in modo che se dovessero servire a qualcuno, questo potrà finanziare la campagna elettorale attraverso un finanziamento pubblico aperto che consentirà di avere massima trasparenza, ma anche di lanciare un segnale positivo evitando cene faraoniche. Oggi c’è bisogno di serietà, di conoscere le persone, di raccontare cosa vogliamo fare.

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