Durante il nostro il primo incontro ci ha offerto una visione generale del suo programma, oggi mi piacerebbe gettare uno sguardo più approfondito sui singoli punti.
Parliamo di come sarebbe possibile impiegare il volontariato nella Protezione Civile.

I volontari rappresentano già oggi una realtà molto consistente all’interno della Protezione Civile, basti pensare all’attività da loro svolta nel campo dell’antincendio. Già in passato i Vigili del Fuoco, attraverso un’intesa con la Regione Lazio, si sono occupati della formazione di un numero elevato di volontari affinché potessero dare un contributo nei periodi a più alto rischio di incendio, quindi soprattutto i mesi estivi. Più in generale l’apparato del volontariato è sempre operativo in occasione di grandi calamità o comunque in situazioni che hanno carattere di eccezionalità, tuttavia il risultato auspicabile è di impiegare i volontari in modo continuativo per poter agire in maniera preventiva e, quindi, presagire il danno prima ancora che si verifichi. Per raggiungere questo obbiettivo è necessaria una riorganizzazione del volontariato attraverso un preciso lavoro di programmazione e pianificazione.
Allo stato attuale esistono già organizzazioni volontarie estremamente efficienti; penso a quelle che operano nel campo nel campo della sanità, alcune dispongono di autoambulanze e di personale medico e infermieristico altamente qualificato, io immagino una situazione che permetta, mediante apposite convenzioni, di impiegare questo apparato in modo costante per offrire servizi utili ai cittadini.

Soffermiamoci sui possibili ambiti di intervento della Protezione Civile. L’inclemenza del clima, catastrofi naturali, etc. possono creare delle problematiche che inevitabilmente si ripercuotono sul territorio e sulla vita dei cittadini. Nella città di Roma il fiume Tevere potrebbe, in situazioni particolari, dare enormi disagi. Che cosa può fare la Protezione Civile per ridurre i rischi?
Credo che sia anzitutto indispensabile fare un distinguo tra eventi di danno, quali possono essere i terremoti, lo tsunami, per i quali di fatto non è possibile alcuna attività di prevenzione, e quelle situazioni sulle quali invece si può giocare d’anticipo. Penso, per esempio, a quello che è possibile fare per i corsi d’acqua. Già in passato i Vigili del Fuoco, grazie ad un’apposita convenzione, hanno potuto promuovere la bonifica dell’ Aniene, operazione che ha consentito la rimozione degli alberi cresciuti nel corso di oltre vent’anni e di materiale solido che avevano determinato una notevole riduzione della sezione utile dell’Aniene. Questo è un caso emblematico di intervento di prevenzione, tanto è vero che durante le alluvioni che hanno colpito la nostra città negli ultimi tempi, il fiume non ha creato problemi, mentre il Tevere ha dato non poche difficoltà.
Ancora mi vengono in mente altre situazioni di potenziale pericolo per le quali si dovrebbero promuovere azioni preventive, basti guardare agli episodi franosi che si sono verificati in Sicilia, in Calabria e che potrebbero verificarsi anche nel Lazio. Per fronteggiare situazioni di questo tipo è necessaria un ‘intensificazione dei controlli, da parte delle autorità preposte, sulle costruzioni non autorizzate, così come pure bisogna combattere i fenomeni di desertificazione causati dagli incendi boschivi, che fanno si che le acque piovane scendano direttamente a valle creando degli scollamenti del terreno. Tutto questo rende l’idea dell’importanza che assumerebbe una riorganizzazione della Protezione Civile che garantisca la possibilità di operare nell’ordinario, e quando parlo di Protezione Civile non mi riferisco soltanto ai volontari, essa coinvolge anche strutture pubbliche come i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, la Polizia di Stato.

Potrebbe la Protezione Civile promuovere anche degli interventi a sostegno degli anziani?
A questo proposito mi tornano alla memoria le parole di un medico, il quale mi ha parlato delle difficoltà che spesso gli anziani incontrano per recarsi ad una visita ospedaliera non potendo muoversi autonomamente. Sarebbe, quindi, positivo stipulare delle convenzioni che permettano ai volontari già impegnati su questo fronte di sostenere le spese necessarie e, quindi, di operare in buone condizioni garantendo al tempo stesso un servizio di qualità. Il periodo estivo è particolarmente delicato, il caldo e lo svuotamento delle città vanno ad incidere negativamente sulla gestione della normale vita quotidiana delle persone e ancor più degli anziani; i Vigili del Fuoco più volte sono intervenuti in loro sostegno offrendo riparo dagli effetti negativi della calura; certamente, comunque, alle esperienze già maturate se ne potrebbero aggiungere delle nuove.

Cambiamo adesso argomento. E’ ancora poco diffusa fra i cittadini una cultura fondata sul rispetto per l’ambiente; la Protezione Civile potrebbe in qualche modo contribuire a promuovere percorsi di sensibilizzazione?
La Protezione Civile per sua stessa natura opera in tutte quelle situazioni di interesse sociale che richiedono interventi di miglioria, quindi lavora nel campo della sicurezza e indubbiamente si occupa anche di ambiente. La bonifica dell’Aniene, cui ho fatto cenno poc’anzi, ha assunto anche un significato importante sotto il profilo ecologico perché tutti gli alberi rimossi dai margini sono poi stati impiegati per ricavarne il compost.

Spostiamoci nuovamente su un’altra questione. La situazione odierna del mondo del lavoro è preoccupante, molte persone hanno perso impiego, tante aziende sono state costrette dalla crisi economica alla chiusura. Protezione Civile, volontariato e lavoro. C’è un nesso?
Quello dell’occupazione è un argomento complesso sul quale persone certamente più competenti di me in materia possono fare riflessioni appropriate. Tuttavia posso rispondere alla sua domanda dicendo che può esserci senz’altro un nesso tra queste realtà; in fondo promuovere una riorganizzazione della Protezione Civile che si basi anche su un trattamento remunerativo per i volontari significa sostanzialmente creare lavoro. Si potrebbe obbiettare che ci sarebbe un aumento dei costi, ma in realtà le conseguenze di servizi non effettuati sono molto più impegnative dal punto di vista economico. Oltretutto la Comunità Europea mette a disposizione di tutti gli stati membri dei fondi per sovvenzionare dei progetti finalizzati. La sicurezza e l’ambiente, che sono gli ambiti di intervento della Protezione Civile e sono oggetto di grande attenzione da parte della Comunità, potrebbero essere terreno fertile per lo sviluppo di progetti che sarebbero una fonte di occupazione.

Domanda inevitabile di questi tempi. Cosa pensa dell’attuale campagna elettorale?
Di fronte alla situazione che si è verificata penso sia giusto criticare gli errori, tuttavia ritengo che non si possa impedire ai cittadini di esprimere il proprio voto.

Che cosa le dice la gente che la incontra per strada?
Talvolta qualcuno mi viene incontro dicendomi di essere intenzionato a votarmi, io rispondo che coloro che mi votano devono farlo perché condividono il mio programma.
Il mio impegno è proprio di attuare tutti i dodici punti presentati.

E’ possibile visionare il video dell’intervista al seguente link: Italialivetube

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